Ballando con una sconosciuta
Testo di F. Guccini - G. Lolli
Con gesti da gatto infilava sui tetti le antenne,
in alto d'estate, sui grattacieli di periferia
come un angelo libero, in bilico sulla città
"Non c'è solo il vento" diceva, "anche la luce può portarti via,
se hai tempo da perdere e dentro la giusta elettricità,
e se da sempre ti aspetti un miracolo."
Captare è un mestiere difficile in questa città,
nel cielo ricevere, trasmettere e poi immaginarsi qualunque cosa,
per ferire il silenzio che tutti hanno dentro si sé.
Ma lui credeva nelle ferite e si sfiorava,
si toccava nel cuore con la mano nervosa,
guardando le nuvole correre via impazienti da lì,
da quel tetto sospeso sugli uomini.
Finché un giorno un'antenna ribelle ai programmi di quiz
fece sparire le strisce e nel cielo trasmise l'immagine della madonna,
una donna normale, non male, che disse così:
"Io spengo le luci se vuole, io posso
fare una musica più forte del vento,
posso anche uscire dal monitor, dalla gravità,
potremmo ballare anche subito
se lei non ha fretta e non vuole tornare laggiù..."
... e noi siamo sempre veloci a cambiare canale,
ma coi piedi piantati per terra, guardando la vita con aria distratta,
senza entrare nel campo magnetico della felicità;
felicità che sappiamo soltanto
guardare, aspettare, cercare già fatta,
quasi fosse anagramma perfetto di "facilità"
barando su un'unica lettera.
Conoscevo quell'uomo e per questo racconto di lui.
È sparito da allora e nessuno ha scoperto dov'è,
ma un dubbio, un sospetto od un sogno io almeno ce l'ho:
provate a passare, una sera d'estate,
vicino ai grattacieli di periferia,
provate a sentire, captare, trasmettere e poi raccontare qualcosa;
se allora sentite una musica,
son loro che ballano in bilico sulla città.
Canzone tratta dall'album "Quello che non.." (1990) di Francesco Guccini
Tutti i diritti sono riservati agli autori.
Erano dei giorni che pensavo a questa canzone di Guccini (non tra le più ricordate), ritornatami in mente chissà come; ma il testo mi sembrava perfetto per fare un bilancio, almeno personale, di questo anno...
Dunque, un'altro anno è andato e, prima che finisca del tutto, potremmo riflettere sul "vero" senso del vivere (il nostro quotidiano), fatto troppo spesso di abitudini, grigi pensieri, da un lato, e dall'altro la ricerca di una felicità assicurata, preconfezionata da altri, a qualunque prezzo! Vorrei invitarvi ad un momento di riflessione su la vita che viviamo tutti i giorni, se essa la viviamo proprio intensamente, o ci trasciniamo tra una novità e l'altra; dopo potremmo cercare di "sentire qualcosa", o almeno immaginare ciò che nessun'altro sembra vedere, sentire...
Auguro a tutti un bellissimo 2014.