venerdì 19 agosto 2011

PARLIAMO DI SOLIDARIETA'

Riprendo questa "rubrica", per approfondire i temi sul mondo del volontariato (soccorso o assistenza sociale che sia). Viviamo, è vero, in un mondo dominato ormai dalla confusione sociale, dalla crisi economica, ma ancor prima da una grave crisi d'identità generale, che porta le persone ad essere sole davanti a tutti questi problemi. Quindi, io parlo di ben poca solidarietà, nel senso di persone che si uniscono per risolvere, o almeno apportare un aiuto, verso problemi di altri...
Che ne pensate del supporto continuo che dare di continuo ad un invalido grave? Forse, potrei darvi una risposta alquanto ovvia; se uno crede nella necessità di dare solidarietà umana, plauderà certamente nella necessità di dare a questa persona tutto il supporto possibile per rendere la vita del malato più facile, o almeno più umana; ma queste sono parole, ed essendo più avvezza a vedere le cose come sono in pratica (perché "Bello è chi bello fa'!" ), non posso che segnalare frasi piùttosto di comodo, dette persino da dei volontari di vecchia data, che sottolineano quanto sia grave lo scollamento sociale in atto, e mi riferisco a considerazioni del tipo: "Ma, perché non lo mette in un istituto, invece di affaticarsi a stargli dietro", oppure "Quando uno è così, che non c'è niente da fare, cosa ci sta' a fare al mondo?"; certo, queste frasi sono sempre riferite ad  altri e non a loro stessi.
Bene, non so' fino a che punto abbia coinvolto il lettore su questo argomento, ma mi piacerebbe tanto che queste, non rimangano solo delle personali considerazioni.
BUON PROSEGUIMENTO!

mercoledì 10 agosto 2011

LA MALINCONIA DEI MIEI PENSIERI



Il passare del tempo,
come il fuoco inesorabile
che consuma una candela,
e non c'è spazio mai
per guardare indietro,
in cerca di una logica
nel passato
per interpretare la vita.
E si vaga improvvisando
rifugiandosi nei luoghi comuni,
come il bambino
che si rifugia sotto le coperte
al rumore del tuono,
convinti che le convenzioni
siano le regole del gioco.
La speranza,
come l'ultima follia umana,
qualunque essa sia
il tempo non la fa' dimenticare,
ma la trasforma
durante il passare
di epoche e popoli.
Ed io che sono qui
tentando di guardarmi indietro,
e più che ci provo,
più non riesco a capire
la malinconia dei miei pensieri,
come un cane
che si è perso per strada,
e disperato,
cerca il suo padrone.


da Antologia "La Parola e il Tempo" Ed. IBISKOS 1997